Se volessimo rispondere alla domanda “Come influiscono le credenze sulla nostra vita?” dovremmo necessariamente usare degli assoluti: sempre, in maniera determinante e con grande precisione!!! Maledette, sono infallibili!
Il problema è che molte volte agiscono nella direzione sbagliata. Giocano troppo spesso nella squadra dei cattivi.
Per evitare confusione con chi non ha familiarità con l’argomento e lo affronta per la prima volta è utile definire sinteticamente il significato di “credenza” come una sensazione di certezza riguardo a qualche cosa. Cioè semplicemente un qualcosa che crediamo e di cui siamo certi.
Oggi voglio parlarvi delle credenze (o convinzioni) limitanti, quelle “cattive” per capirci.
Queste sono capaci di porre dei limiti che nella realtà non esistono, di proiettare segnali di divieto che sono del tutto virtuali, pura immaginazione, ma se interpretati come reali diventano un freno micidiale.
In generale, va detto che per quanto ognuno di noi creda di giungere a ogni conclusione attraverso un percorso logico e razionale, esistono una moltitudine di convinzioni maturate nel tempo che piantano dei paletti solidi e influenzano ogni nostra decisione: sono le nostre credenze, appunto. Terribilmente efficaci nel filtrare il nostro modo di interpretare la realtà.
Ovviamente non è che ci sia qualcosa di sbagliato nel fatto di avere delle convinzioni, è del tutto naturale! Il problema però è quando diamo per vera una convinzione che non lo è: da quel momento, diventando vera per noi, diventa come una verità universale.
Le nostre credenze limitanti fanno proprio questo, creano delle certezze a cui ci aggrappiamo senza renderci conto che non rappresentano uno specchio della realtà.
Una volta che una credenza entra a far parte di noi, saremo consciamente e inconsciamente alla ricerca costante della sua conferma.
Confermare le nostre credenze ci fa sentire bene. E’ il piacere impagabile di avere ragione. Trovare conferma nei fatti a qualcosa di cui ci siamo convinti ci permette di dire con grande soddisfazione “Avevo ragione” oppure “Lo sapevo”.
Purtroppo anche quando si tratta di un aspetto negativo che tocca la nostra vita!
Una credenza limitante come “non sono portato per la tecnologia” produrrà uno strano piacere di fronte all’ennesimo episodio di fallimento, ci permetterà di dire “Hai visto?!? Lo sapevo che non fanno per me queste cose!”
Quindi, pur avendo confermato un nostro limite, una parte di noi sarà “felice” di avere ragione. Assurdo ma vero.
Cambiare convinzioni implica il fatto di accettare un nuovo punto di vista rinnegando il proprio e questo mette in discussione i nostri schemi mentali e, in alcuni casi, addirittura la nostra persona. Non ci fa sentire bene e crea incertezze.
Ed essendo noi tutti alla ricerca di sicurezze, evitiamo e respingiamo naturalmente ogni fonte di incertezza. Ecco perché è così difficile liberarci da credenze errate.
E’ una bella patata bollente questa delle credenze. Fortunatamente, per quanto insidiose, c’è il modo di affrontarle e sradicarle.
Ma se vogliamo davvero cambiare le nostre convinzioni, la soluzione non è certo contrapporre una verità a un’altra, del tipo “io ho ragione e tu hai torto”. Ricorda che cambiare punto di vista, il nostro o quello di un’altra persona, non è uno scontro di verità.
Ogni credenza trova la sua solidità in alcuni riferimenti che possono arrivare da 3 fonti:
– esperienze personali (mi è già successo)
– fonti esterne (lo dicono tutti, lo hanno detto in TV)
E per i più bravi tra noi…
– pura immaginazione (li creiamo nella nostra mente).
Pensiamo alla credenza di prima: “non so portato per…”
Analizziamola e cerchiamo di vedere quali siano i riferimenti che la rendono reale ai nostri occhi.
Dietro all’affermazione “Io non sono fatto per queste cose, non sono portato per la tecnologia” potremmo scoprire quali riferimenti la sostengano e le loro fonti. Un episodio personale (magari un singolo episodio che ci ha visti in difficoltà), una convinzione diffusa (tipo “la tecnologia non è alla portata di tutti”) o pura immaginazione (mi faccio un sacco di “seghe mentali” creando nella mia mente quel che non esiste). O la somma di tutti questi.
Ma i nostri riferimenti non hanno nulla a che fare con la realtà!… Siamo noi a dare loro un significato e a renderli “veri”… E da lì parte tutto questo gioco.
Per ora mi fermo qua, oggi volevo introdurre questo argomento che considero così importante nella costruzione di una vita più felice.
Ma ne parleremo ancora. Perché come ho detto all’inizio, se è vero che spesso le credenze giocano contro di noi, è anche vero che possiamo imparare come farle giocare nella nostra squadra.
Antonella
Sei fenomenale!!! Dopo questa premessa, mi aspetto il seguito che sarà altrettanto interessante, se non di più. Sei forte Roberto, una persona speciale!!! Grazie per tutti i preziosi consigli.
Goffredo Gnerre
Grazie a te ho preso coscienza di ciò, solo che modificarle non ci sono riuscito e soprattutto in questo momento ne avrei proprio bisogno
claudio tedeschi
Grazie Roberto!
Ciro
Meditate gente,meditate…
santo
perfetto roberto e questa sulla tecnologia era proprio una delle mie convinzioni limitanti che grazie alla lettura dei tuoi libri, partecipando ad alcuni tuoi seminari e confrontandomi direttamente con te, ho buttato giù e che dirti se non grazie per aver contribuito a questo grande risultato….alla faccia degli scettici!!!
Umberto Brenzone
A dir la verità non capisco proprio per quale motivo si debbano esplorare l’Universo e l’ingoto in generale 🙂
Direi che l’essere umano è già parecchio misterioso e complesso di suo, di materiale da studiare ce ne sarebbe eccome.
p.s. Inutile dirlo Roberto, stupendo anche questo articolo!
Michela
Grazie mille per i consigli sempre utili! Sei grande!
Anto
Davvero stimolante … attendo il prosieguo!
Flavio Troisi
Grazie, Roberto, sono felice di leggere un tuo nuovo post, sempre utile e di ispirazione.
Cristiana
Roberto sei il mio Modello!!!!!! grazie
riccardo macchieraldo
grazie roby
Massimo
grazie per la semplicita’ con cui esprimi concetti fondamentali per la vita di ogni persona
Ciao
Massimo
Caporaso Pompeo
Grazie di farci crescere
Maurizio
Solo due parole “semplicemente fantastico” e te lo dico con cognizione di causa in quanto io gia da parecchio tempo mi sono accorto dell’importanza di queste tue affermazioni e ci sto lavorando con dei miei personali metodi e devo dire con solidi risultati ma il tuo modo di esporre quanto sopra fa trasparire le tua professionalità e la tua conoscenza totale dell’argomento davvero complimenti.
angelo
Nella mia vita sono state un limite incredibile… mi stavano facendo diventare una “brutta persona”,piena di paure,ansie e limiti di ogni genere.un giorno ho deciso di partecipare al “leadership seminar” di Roberto Re,credo sia stato un giorno molto importante per me,nonché l’inizio di una bellissima avventura,”la vita”.Quest’anno continuerò il percorso dell’ Accademy,non vedo l’ora,colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Roberto e tutto il suo staff.A presto,con stima e affetto,Angelo.
giovanni
La più pericolosa credenza limitante, e nello stesso tempo difficile da sopprimere, è :io non sono fatto per queste cose….
Sto ancora litigando con una vecchia credenza che si era radicata ai tempi della scuola media-da 65 anni : avevo difficoltà in educazione fisica. Oggi gioco a golf e, saltuariamente arriva il flash
Luisa Oreglia
Ottimo argomento Roberto! E’ proprio vero: confermare le nostre credenze limitanti ci fa sentire bene, e spesso non ci accorgiamo, invece, che confermandole ci facciamo solo del male perché rimaniamo intrappolati nei nostri limiti. Io una domanda che mi faccio sempre (e che mi hai insegnato tu) per uscire da questa trappola è “Preferisco avere ragione (e quindi continuare a confermare le mie credenze limitanti) o essere felice?”.
http://tempodiagire.altervista.org/vuoi-avere-ragione-o-essere-felice/
Luisa
dimagrirecongusto
Le credenze sono come dei comandi che ci diamo. A volte ci aiutano, ma il più delle volte se non siamo capaci di ristrutturle ci possono nuocere…
Egidio Masiero
Sono d’accorddo sul fatto che le false credenze siano limitanti per una vita del III ° millennio. Vorrei conoscere come difendersi da queste palle al piede.
Massimo Zurlo
sei forte spero di conoscerti di persona un giorno.
Vado al fly a bari giovedi!
Massimo Zurlo
bello!spero di conoscerti un giorno!
giusepp griego
Grazie Roberto sei davvero illuminante …
Alessandro
Ciao vorrei un tuo parere su alcune mie considerazioni. Studio questa materia da diversi anni, ho cominciato con un po’ di buddismo, poi esoterismo, libri sulla PNL, legge dell’attrazione, e ho frequentemente consultato siti simile al tuo. Diciamo che ho una certa esperienza, ma ho ancora qualche dubbio e vado subito al sodo. In pratica tutte le volte che mi esprimo secondo questi concetti, anche da te espressi nell’articolo ovvero cerco di modificare il mio subconscio attraverso il pensiero positivo, una corretta visualizzazione positiva, una fiducia estrema del futuro, succede sempre qualcosa che non combacia assolutamente con i miei desideri, i miei piani. Poi io riesco a dirmi di trovare del positivo, comunque. Mi spiego meglio attraverso un esempio. In attesa di un evento, quale una partita di calcio, un voto di un esame, il preventivo di un lavoro, un appuntamento, ecc., se io immagino, con tutta calma ciò che vorrei accade esattamente l’opposto. Quindi la mia vita è stata un “vabbé quello che sarà, sarà” oppure, “vedrai che… prenderò un brutto voto.” e poi succede il contrario. Invece tute le volte che ho seguito i dettami della legge quantica mi si sono rovesciate addosso situazioni drammatiche, che vabbé, dovrò comunque imparare a gestire. L’ultima è successa oggi. Con tutta calma e serenità mi sono concentrato ed ho detto a me stesso quello che mi avete insegnato in questi anni ed oggi ero abbastanza sereno. Con tutte le difficoltà che ho mi sono visualizzato nel cambiamento cercando di modificare le mie credenze limitanti di questi anni. Invece, qualche ora dopo mi è arrivata una mail con dei conti salati, che non mi aspettavo, da pagare.
Già successe tempo fa, quando partimmo convinti, grazie anche all’esperienza personale di Italo, in cui iniziammo un’attività. Felici, fiduciosi, intraprendenti e soprattutto sereni. Indovina? Abbiamo beccato dei truffatori che ci hanno sfilato alcune decine di migliaia di euro, mai più viste.Ma allora il mio cervello funziona al contrario?
Devo immaginare qualcosa affinché non accada?
Non voglio metterti la risposta in bocca (e sii onesto) ma credo che le mie sfighe siano dovute al fatto che credo che la vita sia un posto dove migliorarsi soffrendo, dove io ho cercato sfide per far valere chi sono e quanto sono bravo. Se così fosse, come faccio a cambiare queste credenze?Oggi ho fatto un altro tentativo ma mi è arrivata sta batosta.
Grazie della tua comprensione.