Sabato pomeriggio sono stato a un matrimonio. Nulla di strano, direte voi, è abbastanza normale in questo periodo.
Ma se ci sono matrimoni a cui partecipi e non te ne potrebbe fregare di meno, ce ne sono altri invece a cui partecipi davvero, fisicamente ed emotivamente, come se il matrimonio fosse anche un po’ il tuo…
Per me sabato scorso è stato così: sia per il legame di affetto che mi lega agli sposi, sia per il fatto che questa coppia l’ho vista nascere e crescere sotto i miei occhi dal primissimo giorno, anzi, da quando ancora lo sposo era solo un baldanzoso pretendente che veniva a tacchinare spudoratamente (e con notevole assiduità!) la sua futura compagna negli uffici di Hrd!
Infatti il “lui” in questione è lo storico “film-maker” di Hrd, Antonio Gerbino e “lei” è Roberta Cassago, nostra ex Sales Angel e Coach dell’Hrd Academy.
Antonio è per me come un fratellino: a soli 18 anni appena compiuti iniziò ad essere parte del nostro staff come cameraman e posso davvero dire di averlo visto crescere e diventare uomo… La sua simpatia e il suo “fare gruppo” hanno sempre fatto in modo che il “piccolo” fosse ben voluto da tutti noi e con me in particolare credo che si sia instaurato nel tempo un rapporto veramente speciale, di grande complicità e stima reciproca.
E quando mi disse che aveva fatto un pensierino sulla Roby, capì subito che non era la solita storiella da “Pem-Pem Club” (questa, scusate, ma è per pochi intimi!!!…), di quelle che valgono giusto per poter dire di aver piantato la bandierina… Quando un uomo si innamora, inizia a parlare in maniera diversa della sua “conquista”, con più sensibilità e meno bòria. E che la sua storia con Roberta sarebbe diventata quella “seria” era evidente fin da subito!…
Così sabato pomeriggio, il grande passo.
Da parte mia e di Roberta (mia moglie, non la sua!) una grande gioia e, al tempo stesso, un immenso rammarico: per inconvenienti che è inutile spiegare, siamo arrivati insieme a Ricky a cerimonia quasi conclusa (cosa che in realtà non ci capita mai, poiché siamo entrambi tra quelli a cui assistere alla funzione matrimoniale piace!) e dire che questo ci è dispiaciuto è veramente dire poco… Inoltre devo aggiungere che personalmente mi ha notevolmente imbarazzato, visto che gli sposi mi avevano chiesto di dire due parole durante la cerimonia, cosa che ovviamente non è potuta accadere, con relativa modifica in corsa del cerimoniale…
Così per tutta la durata della festa ho fatto fatica a mandar via l’amarezza che sentivo dentro, sia per i problemi che la mia assenza poteva aver creato, ma soprattutto perché ci tenevo davvero a essere attivamente partecipe al loro momento. In più avevo preparato alcune cose carine da dire e alcune righe da leggere tratte da un libro bellissimo che è Conversazioni con Dio, di Neale Donald Walsh.
Ma se non si può tornare indietro e cambiare come sono andate le cose, si può sempre sfruttare ciò che si ha a disposizione per rimediare il meglio possibile!…
Perciò eccovele qua, dedicate a Roberta e Antonio e a tutti coloro che sono impegnati in una relazione (e in particolare alla mia amica Marisa Masullo e al suo Claudio che si sono sposati domenica!):

“La maggior parte delle persone dà inizio a una relazione tenendo d’occhio quello che ne può ricavare, invece di considerare quello che potrebbe essere il suo vero apporto.
Lo scopo di una relazione è di decidere quale parte di voi stessi vi piacerebbe che “venisse allo scoperto” non quale parte di un altro voi potreste catturare e trattenere.
Ci può essere un solo scopo per un rapporto, e per tutto nella vita: essere e decidere Chi Siete Veramente. E’ molto romantico dire che non eravate “niente” fino a quando l’altro individuo speciale non si è fatto avanti, ma non è vero. Ancora peggio, sottopone ad un’incredibile pressione l’altro perchè sia tutto quel genere di cose che lui o lei, non è.
E’ molto romantico dire che l’ingresso nella vostra vita di questo altro individuo speciale vi ha fatto sentire completi. Eppure lo scopo del rapporto non è quello di avere un altro il quale vi possa completare, bensì di avere un altro con il quale condividere la vostra completezza.
Se entrambi vi accordate consapevolmente sulla premessa che lo scopo della vostra relazione è creare un’opportunità, non un obbligo – un’opportunità per crescere, per esprimere se stessi in maniera completa, per elevare le vostre vite alla più alta potenzialità, per eliminare ogni falso pensiero o idea meschina abbiate mai albergato sul vostro conto e per una riunione finale con Dio attraverso la comunione delle vostre anime – se assumete questo solenne impegno invece degli impegni che vi state solitamente assumendo, il rapporto avrà avuto inizio su ottime premesse.
Avrà preso avvio con il piede giusto.
E sarà una felicissima partenza.”