Quest’anno comincia all’insegna del ” fuori dagli schemi” per eccellenza.

Chi mi segue sa cosa faccio e, gran parte sa anche come lo faccio.

Al contrario di sempre comincio a differenziare anche io.

Prima credevo che a tutti andasse data la possibilità di evolversi, sbagliand, perchè c’è una categoria a cui non è proprio giusto dare questa opportunità.

Questo articolo lo dedico a tutti quelli che sentono di aver voglia di migliorare o di dare una svolta o semplicemente di vivere la vita che vivrebbero se non dovessero dare conto a nessuno e continuano imperterriti a non muovere un dito per trasformare quel benedetto “voglio” in “finalmente lo faccio”.

Beh mi dispiace dirlo ma lo dico lo stesso: per voi non c’è posto da questa parte, questa è la parte di chi sa che “può” altro, tanto altro rispetto a ciò che ha potuto e fatto fino ad ora; questa è la parte di chi si rimbocca le maniche per sporcarsi non solo le mani ma anche i gomiti se necessario per andarsi a prendere ciò che ad ognuno tocca di diritto ma che, ahimè, solo in pochi hanno il fegato di andarsi a prendere, e non parlo di felicità, di gioia, di gratitudine, no, perchè a tanti al solo suono di queste parole viene l’orticaria, parlo in termini di dignità, gradite di più questo termine? Quella dignità che ognuno, se cerca bene, ha dentro di sé e in nome della quale si vincono anche le paure più profonde, grazie alla quale si va al di là delle convenzioni, di ciò che gli altri si aspettano da noi, al di là di tutto ciò che ci allontana dalla vera natura di “esseri liberi di essere se stessi”.

Io sono qui non per tutti coloro che solo “vogliono” stare da questa parte ma sono qui per tutti coloro che sono disposti anche a rimboccarsi le maniche se necessario per esserci; per tutti coloro che sono disposti ad aprire il sipario ed interpretare finalmente il copione di nessun altro se non quello della propria vita.

Dignitosa vita!

Rachele