Quando parliamo di linguaggio, immaginiamo solitamente un dialogo tra due o più persone che per comunicare utilizzano un “linguaggio” comune.

Nulla di strano, quindi.

Quello che spesso dimentichiamo invece, riguardo al linguaggio, ha a che fare con l’interlocutore più importante in assoluto con cui ci troviamo a comunicare ogni giorno: noi stessi.
A volte sono vere e proprie chiacchierate, quando abbiamo l’abitudine di pensare ad alta voce, altre volte restano pensieri. In entrambi i casi quello che ci diciamo, attraverso il nostro dialogo interno, ha un potere incredibile e influenza enormemente ciò che facciamo e chi diventiamo.

Se nella comunicazione con le altre persone, gli studi più accreditati stimano che l’influenza della comunicazione verbale, delle parole, si attesta attorno al 7%, quando parliamo con noi stessi di certo il peso delle parole diventa ben più importante. Infatti, quando parliamo con noi stessi, quando riflettiamo e facciamo le nostre considerazioni personali, l’importanza del nostro linguaggio è fondamentale.

Le parole hanno il potere di veicolare emozioni e, proprio per questo, una parola non vale l’altra. Le parole che usiamo per descrivere un’esperienza, possono amplificare o ridurre l’intensità emozionale dell’esperienza stessa.

Se ti descrivo un film che ho visto come “carino” oppure come “fantastico”, in entrambi i casi il film rimane lo stesso, ma la percezione che tu ricevi dalle mie parole è molto diversa, così come la tua voglia di andarlo a vedere tua volta! Che emozioni muove la parola “carino” e quali invece la parola “fantastico”?!?

Purtroppo solitamente la maggior parte di noi ha un brutto vizio: tendiamo ad amplificare le cose in negativo e a sminuirle in positivo. È molto più frequente che le persone trasformino in “disastroso” qualcosa di sgradevole e in “non male” qualcosa di molto gradevole!…

Ma non vorrei che ti sembrasse un discorso fatto solo di parole 🙂 e che poi nel concreto ha poco a che fare con la vita di tutti i giorni. Al contrario!
L’intero argomento è così importante che posso dirti con certezza che solitamente il mese dedicato al “Potere del Linguaggio”, nella Leadership University, è uno di quelli che permette uno dei più grandi salti di qualità nella crescita dei partecipanti.

Cosa e come comunichiamo a noi stessi è un pilastro imprescindibile se vogliamo parlare davvero di miglioramento personale e in questo articolo voglio mostrarti alcuni esempi di trabocchetti linguistici in cui restiamo intrappolati.

Una delle insidie più pericolose è quella delle generalizzazioni.

Tendiamo abitualmente a generalizzare e questo perché in tante cose ci semplifica la vita: ad esempio svolgiamo in automatico moltissime azioni (basti pensare alle azioni quotidiane più comuni) senza bisogno di ragionare, proprio perché generalizziamo. “Si fa sempre così” è il ragionamento inconscio, ed ecco che se ci troviamo davanti a una porta che non abbiamo mai aperto, il nostro cervello generalizzando la aprirà senza compiere lo sforzo di ragionare su come dobbiamo fare, d’altra parte tutte le porte si aprono in quel modo!…

Tuttavia, quando invece cominciamo a parlare a noi stessi usando molte generalizzazioni e senza esserne particolarmente consapevoli, allora corriamo un grosso rischio. Di fronte a un problema, in particolare, è facilissimo partire in quarta utilizzando degli assoluti nel nostro dialogo interno (“sempre”, “mai”, “tutti”, “nessuno”, ecc.)

Ecco alcuni esempi trabocchetti micidiali, rappresentati da tipiche frasi che, se ripetute con intensità, sono capaci di rendere impossibili cose possibili:
“Non ci posso fare niente”
“Tanto non ci riesco”
“E’ impossibile”
“Non ce la farò mai”
“Sbaglio sempre”

Ovviamente non è così. Non è impossibile, non è vero che sbagliamo sempre, non è vero che non ci possiamo fare niente.
Ma il fatto di dircelo, ripetercelo e sottolineare lo sbaglio in questo modo, rende le cose più che reali, un vero e proprio dato di fatto. Trasformarle in un assoluto le rende una verità indiscutibile…
E nel momento in cui il nostro cervello prende per buona la generalizzazione, non si impegna nemmeno più a trovare una soluzione! Insomma, tutto ciò che ci ripetiamo con intensità, diventa vero per noi.

Ovviamente facciamo tutto da soli: creiamo un messaggio limitante con parole che utilizzano degli assoluti e ce lo serviamo su un piatto d’argento per fare a noi stessi un bell’autogoal!

Ecco che cambiare una sola parola a volte può davvero cambiare le emozioni, le convinzioni e i risultati che otteniamo nella vita.

Rivedere il nostro vocabolario e i termini che siamo soliti utilizzare nel nostro dialogo interno può stravolgere in positivo la nostra vita e quella delle generalizzazioni è solo una piccola parte degli scherzi micidiali che il nostro linguaggio è capace di mettere in pratica.

Approfondiremo sicuramente nei prossimi articoli questo argomento, nel frattempo impariamo a lasciarci alle spalle gli assoluti:
non aiutano mai e sono sempre dannosi! 🙂