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Italian leadership Event: il viaggio del leader

Venerdì 14 ottobre, ore 14.30 ha inizio il viaggio alla scoperta dell’Italian Leadership factor!

Per due giorni il teatro Arcimboldi di Milano si trasforma in una grande macchina narrativa dove più di 1000 persone compiono un viaggio attraverso le storie di leader italiani dello sport, della cultura e del business.

Italian Leadership Event è l’ evento formativo dove le storie contano più dei manuali, perché le storie coinvolgono, appassionano, motivano, aiutano a dare un senso ed un orientamento alla vita, ma soprattutto parlano alle mente e al cuore delle persone.

Cos’è per te la leadership?

È la domanda con cui Roberto Re dà inizio al viaggio lungo il quale ci condurrà come voce narrante, disegnando il percorso che lega le varie storie di leadership ed i loro protagonisti:(clicca qui per continuare) i campioni olimpionici Pietro Mennea e Josefa Idem, l’uomo d’avventura Alex Bellini, il creatore di Lifegate, Marco Roveda, i leader aziendali Bruno Vettore (Amministratore Delegato Tree Real Estate – Gabetti, Grimaldi, Professionecasa), e Pietro Scott Jovane (AD di Microsof Italia), il futurologo Vito di Bari, i sociologi, Domenico De Masi e Francesco Alberoni e i vincitori dell’Italian Leadership Award.

Come nasce la storia di un leader?

L’inizio è simile a quello delle grandi fiabe

C’era una volta … un sogno.

C’è chi vuole rendere il mondo un posto migliore come Marco Roveda, chi cerca la gara perfetta come Josefa Idem, chi vuol “vincere con gli scartini” come Don Antonio Mazzi …

Tanti sogni diversi con un comune denominatore: la libertà di essere se stessi!

In ogni storia di leadership c’è un eroe, un’impresa, ostacoli, conflitti, sconfitte ma anche conquiste e tanta passione.

L’impresa

Il Leader possiede quella che Alberoni definisce la “passione trasformativa”, quella volontà di trasformare i propri sogni in un’impresa da compiere, la capacità di essere responsabili del proprio destino, di pagare il “prezzo” del successo.

Responsabilità è riconoscere che c’è qualcosa al mondo che ci appartiene e che dobbiamo andarci a prendere.

(Alex Bellini)

La vita è come una pista ad 8 corsie, possiamo lasciarne 7 a tutti gli altri, ma dobbiamo lottare perché una corsia sia libera.

Cosa c’era di bello nello sport dei miei tempi?

Noi sudavamo di più. Avevamo la cultura del lavoro.

(Pietro Mennea)

Chi ostacola l’impresa del leader?

I non leader

che fiaccano le energie dei collaboratori con riunioni e sommergono la posta elettronica di email.

(Bruno Vettore)

– I “burocrati” che gioiscono quando possono dire “purtroppo…” (Domenico De Masi)

Gli scettici

Spesso mi sono sentito dire che non ero all’altezza

Io rispondo sempre: “Fermatevi, fatemi fare qualche passo e vedrete…”

(Alex Bellini)

Commentando una sua foto che lo ritrae mentre festeggia dopo l’avventura dell’attraversata dell’ Atlantico Alex dice: “In quel pugno non c’erano le persone che credevano in me, ma chi aveva scommesso contro di me ed io ero lì per sovvertire il loro pronostico”

Oltre all’energia per prepararmi devo mettere energia per smentire i luoghi comuni dentro di me (quelli che dicono che sono troppo vecchia per vincere ancora).

(Josefa Idem)

E, come ammette la campionessa olimpica di canoa, spesso l’avversario peggiore è dentro di noi.

Il leader non ha paura?

La paura è un salvavita ma non deve diventare un freno a mano.

Saltate addosso alle paure!

(Alex Bellini)

E se fallisco?

Questa è la più grande paura ma nella sua risposta è contenuta la differenza tra “leader di plastica” ed i veri leader.

Mai considerare un fallimento come tale, ma come un’esperienza.

Da uno dei miei più grandi fallimenti sono ripartito per costruire i 4 anni più belli della mia carriera

(Pietro Mennea)

Impossibile non è per sempre! Questa scritta è stata posta sulla teca che contiene i resti del II naufragio di Alex Bellini quando tentò di attraversare l’Atlantico.

Spesso la vita non va come la programmiamo ma con la nostra perseveranza e la capacità di  “perdere la faccia” possiamo avere successo.

(Alex Bellini)

Quando si sbanda in curva bisogna accelerare dando piccoli colpi al volante

(Vito di Bari)

Cosa fa mantenere la rotta?

Ciò che spinge il leader a superare i fallimenti e a trasformarli in occasioni di crescita sono i valori, la vera bussola di ogni nostra azione.

Senza cultura del lavoro, dell’onesta e della verità non puoi costruire nulla di importante

Onore, reputazione, rispetto delle regole e degli altri: ecco i miei valori

(Pietro Mennea)

Il piacere e la libertà di fare ciò che amo è per me il primo valore

La nostra bussola interna non mente

(Alex Bellini)

Allo stesso modo i valori condivisi orientano gli sforzi di tutti verso l’eccellenza.

Passione, integrità, ricerca delle sfide sono alcuni dei valori condivisi in Microsoft Italia

(Pietro Scott Jovane)

L’Italian Ledership factor

Nel corso del viaggio Roberto Re richiama la nostra attenzione sugli elementi costitutivi dell’Italian Leadership factor.

Energia, empatia, equilibrio, esempio, estroversione, fiducia, autorevolezza, passione, responsabilità, credibilità e capacità di gestire le relazioni sono le doti del leader indicate da Bruno Vettore.

Per Francesco Alberoni Il leader è: un inventore, dotato di gusto per l’azione ed ha la capacità di scegliere la persona giusta

Nell’era del lavoro intellettuale il leader deve trasformarsi da controllore in motivatore.

Il leader oggi possiede valori più “femminili” che in passato: Creatività, emotività, etica.

(Domenico De Masi)

E a proposito di doti femminili, Josefa Idem spiega da cosa nasce l’atteggiamento vincente:

una determinazione rilassata.

(Josefa Idem)

I leader sono “immigranti di prua” perché guardano avanti” (Domenico De Masi).

Il leader guarda avanti, sa intercettare i segnali deboli del cambiamento e non si lascia  sorprendere alle spalle dal futuro.

(Vito di Bari)

L’immagine dell’eroe solitario è lontana da quella di leader tracciata dagli ospiti.

Anche la campionessa di uno sport individuale come Josefa Idem parla al plurale quando racconta le proprie imprese perché sono frutto del lavoro di una squadra composta da lei e dal marito, compagno nel lavoro e nella vita.

Non siamo mai soli.

Siamo tutti foglie dello stesso albero

Marco Roveda

I grandi traguardi non si raggiungono da soli

Pietro Mennea

Il premio

Chi rappresenta l’Italian leadership factor nel 2011.

Nella serata del 14 ottobre Roberto Re ha il piacere di premiare quattro persone che si sono distinte per le proprie conquiste in settori diversi, Don Antonio Mazzi per il sociale, Dino Meneghin lo sport, Alberto Bombassei per il business e Red Ronnie per lo spettacolo. La serata viene animata dalle divertenti gag di Sergio Sgrilli, una scelta non casuale perché anche lui ha una storia di leadership da raccontare.

Roberto Re sogna questo evento da anni e nel suo sogno c’è sempre stata la presenza di Mike Buongiorno che nel frattempo è scomparso. Per ricordare questo storico personaggio dello spettacolo ha voluto creare un premio speciale che è stato ritirato dal figlio di Mike Buongiorno, Michele. La sua commozione e quella di Roberto contagiano la platea che rivolge un lungo applauso come tributo ad un grande leader.

Le emozioni di tutte le persone che hanno partecipato all’Italian Leadership Event sono il premio più grande per Roberto Re e il team di HRD che ha creduto fino alla fine in quest’impresa superando ogni ostacolo fino al successo.

E il viaggio non finisce qui…