Come diventare schiavi senza accorgersene…

Da qualche anno sui quotidiani, in radio, per televisione si parla di riforme alla Costituzione Italiana.

Come dire che, al giorno d’oggi, alcuni articoli su cui si basa la nostra Repubblica possono apparire superati.

Tecnicamente il primo Gennaio del 1948 è entrata in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, prima di allora eravamo un regno governato da Re e Regine. Proprio come nelle favole!

Pensa che la costituzione degli Stati Uniti è datata 1787, quella inglese 1867 e quella francese 1793.

Molte volte mi sono chiesto com’è stato possibile che una delle nazioni più belle al mondo, con una natura mozzafiato, con reperti storici e artistici invidiati da tutto il mondo oggi abbia una qualità di vita quasi da terzo mondo.

Non esagero!

Se anche tu hai messo i tuoi piedi fuori dall’Italia, anche solo nei paesi confinanti, ti sarai accorto che la tanto decantata qualità di vita italiana è ormai un lontano ricordo.

Abbiamo davanti ai nostri occhi ancora uno dei paesi più belli del mondo ma la maggior parte della popolazione sembra vivere sotto ipnosi.

Com’è possibile che il paese che ha dato i natali a Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Pico della Mirandola, Dante Alighieri, Camillo Olivetti, Guglielmo Marconi e Ettore Maiorana, solo per citarne alcuni, i primi che mi sono venuti in mente, possa oggi delegare il proprio presente e il futuro dei propri figli ai politici?

Com’è possibile che i figli e i nipoti di chi ha combattuto la prima o la seconda guerra mondiale siano così passivi, quasi rassegnati?

Parlavo con un amico qualche settimana fa e mi diceva che le start-up aziendali negli Stati Uniti, in particolare in California, nella Sylicon Valley sono partorite da iniziative di italiani.

I più intraprendenti nella maggior parte dei casi hanno stabilito residenze fiscali e operative all’estero e chi resta in Italia nella maggioranza dei casi cerca di difendere un lavoro che al massimo garantisce mediocrità.

Da navigatori, poeti, artisti, a cercatori e creatori di posti fissi. Come nell’ultimo film di Checco Zalone!

Com’è possibile che la maggior parte delle persone cerchi un lavoro, uno stipendio, anziché la realizzazione, la felicità, la libertà o la ricchezza?

Non penso, al contrario di alcune statistiche, che gli italiani siano degli idioti incapaci di mettere insieme due dati, penso invece che ci hanno fatto diventare così, come se fossimo stati programmati.

Le programmazioni mentali talvolta avvengono con la buona fede da parte del “programmatore”, con ottime intenzioni di base e risultati diversi da quelli previsti. Altre volte la programmazione avviene proprio come si sviluppa un’applicazione o un software: con cura dei dettagli fino all’effetto desiderato.

Io non sono in grado di stabilire se la programmazione che gli Italiani hanno subito negli ultimi 68 anni sia casuale o causata intenzionalmente e, osservando bene le cose, noto che non dipende solo dal fatto che l’Italia è una Repubblica giovane.

La Germania è nata come Repubblica il 23 Maggio 1949, quindi più giovane dell’Italia. Sai qual è l’articolo 1 della Legge Fondamentale della Repubblica Federale Tedesca?

“La dignità dell’uomo è intangibile.
È dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla”

Una Repubblica, quindi, fondata sulla dignità di ogni suo cittadino!

Il Preambolo della Costituzione statunitense è “We are the People”, “Noi siamo il Popolo”, e il principio fondamentale del governo è:

“Tutte le persone sono uguali davanti alla legge e beneficiano egualmente del diritto alla protezione da essa fornita”

Una Repubblica fondata sull’uguaglianza!

La più antica delle Costituzioni è quella Inglese che fonda i principi fondamentali sulla sovranità del Parlamento mentre i valori della Repubblica Francese sono Uguaglianza, Fratellanza e Libertà.

Repubbliche fondate sul Potere del Parlamento o su Valori Nobili!

Alla luce dei fondamenti di ogni singola Repubblica che in un corso di Leadership potremmo definire come “Credenze”è facile vedere come le conseguenze siano i “Comportamenti” relativi.

Ripensa e esamina la storia degli ultimi 50 anni in questa chiave. Quali sono stati i comportamenti delle Nazioni sopra citate? Prova ad analizzare senza giudizio gli avvenimenti storici di questi anni, molti li hai vissuti sulla tua pelle!

Andiamo ad analizzare invece quello che è successo dal 1948 ad oggi in Italia.

Qual è l’argomento principe di ogni campagna elettorale?

Cosa promettono sempre i candidati per essere eletti?

Qual è il primo pensiero di ogni genitore nei confronti di un figlio che inizia il percorso di studi?

Nella maggior parte dei casi quali Istituti Scolastici superiori vengono scelti?

Cosa cercano gli studenti dopo il loro percorso di studi?

Cosa cercano di difendere e mantenere i lavoratori dipendenti?

Potrei andare avanti formulando tante altre domande e la risposta sarebbe sempre quella: IL LAVORO. 

Il lavoro come qualcosa di cui abbiamo diritto, che ci spetta, il valore più importante di tutti!

“Chi non lavora non fa l’Amore” o “Prima il dovere (Lavoro) poi il piacere” o il valore positivo del “gran lavoratore” sono tutti concetti e detti italiani.

Un popolo che rincorre l’opportunità di un posto di lavoro come gli “ignavi” narrati nella “Divina Commedia” inseguivano la bandiera del potente di turno.

Giovani che non coltivano e non credono più ai sogni, che non coltivano i propri talenti in funzione della ricerca di un posto di lavoro, magari fisso, a tempo indeterminato.

Questi sono tutti comportamenti che solo in apparenza sono liberi e dettati da una scelta consapevole.

Andando all’origine: qual è la credenza di base, il valore principale, la missione che viene rappresentata dall’articolo 1 della nostra Costituzione? Qual è il principio fondamentale?

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”

Mentre la seconda parte è abbastanza interpretabile, o perlomeno cavillosa e di conseguenza non crea effetti importanti, la prima parte invece è potentissima.

Una Repubblica fondata sul Lavoro! Non sull’uguaglianza, sulla libertà, sulla fraternità, sulla felicità o sull’opportunità ma sul Lavoro!

Questo mio articolo non vuole in nessun modo essere una disquisizione politica o storica. Non voglio entrare in polemica con nessun studioso di diritto, politico o insegnante che sia.

Mi interessa condividere insieme a te il potere del linguaggio e della focalizzazione.

E’ differente essere focalizzato sul cercare un posto di lavoro piuttosto che nel creare valore per un’azienda o per le persone. Le intenzioni sono simili mentre le azioni possono essere molto diverse così come i risultati che ne derivano.

E’ diverso strutturare un’azienda che crei profitto piuttosto che un’altra in cui si pensa che il profitto sia solo una conseguenza del lavoro.

Non ottieni gli stessi risultati orientando tuo figlio verso la propria realizzazione professionale piuttosto che votarlo al sacrificio e allo sforzo “a prescindere”.

Veniamo a te.

Tu su cosa sei concentrato in questo momento?

E’ qualcosa di utile per i risultati che vuoi ottenere?

Come ti definisci in ambito lavorativo?

Quali sono i ruoli che rivesti nel film della tua vita?

Se come me hai frequentato e frequenti percorsi che hanno l’obiettivo di sviluppare la tua leadership personale sai precisamente a cosa mi riferisco e conosci il potere del Focus e del Linguaggio.

Se non hai mai letto libri di Roberto Re o del sottoscritto, se sei un genitore, mi complimento con te per essere arrivato fino a questo punto. Fammi sapere cosa ne pensi commentando questo articolo, condividendolo o scrivendomi in privato.

Io vorrei vivere in una nazione in cui le persone possano rispettarsi, aiutarsi, avere gli stessi diritti e le stesse opportunità di realizzazione.

Non voglio una Repubblica fondata sul Lavoro ma su altri valori più utili alla realizzazione e alla felicità di ogni cittadino!

Probabilmente non ci saranno le riforme costituzionali che auspico e l’articolo 1 resterà lì in cima ancora per molto tempo a dominare una lista infinita di regole di un popolo sempre più stanco, più demotivato.

Molti hanno preferito trasferirsi all’estero per poter realizzare progetti e ambizioni, e non solo per evadere il fisco come vorrebbero farci credere.

Se anche tu ami questo paese e vuoi contribuire a migliorare le cose smettila di lamentarti, di prendertela con i politici, con i religiosi, con gli alieni, i massoni e le scie chimiche e incomincia a occuparti di te stesso.

Immagina di essere tu a scrivere la tua personale costituzione.

Partiamo dallo scopo della tua vita: sei consapevole della tua Mission di vita? Se come me hai frequentato il Leadership Seminar allora la risposta è positiva, altrimenti fai questo esercizio con me:

Immagina un mondo perfetto, in cui le persone sono felici, un mondo ideale in cui ognuno può essere se stesso ed esprimere talenti e passioni.

Osserva, come ti muoveresti in questo mondo?

Cosa penseresti?

Cosa direbbero le persone accanto a te?

Che emozioni proveresti?

Sicuramente non hai visto persone affaccendate e alla ricerca o in difesa di un posto di lavoro.

Ti chiedo, su cosa vuoi che sia basata la tua vita?

Parti da lì. Continua a svolgere le tue attività abituali e inizia a dare più valore a te e a quello che ami.

Su cosa si fonderebbe la tua personale Costituzione? Sull’Uguaglianza? Sull’Amore? Sulla Felicità? Sull’Evoluzione? Sul Contributo? Sulla Crescita o su cos’altro?

Inizia a impostare la tua vita su quel valore specifico. 

Fai in modo che nella tua vita personale e professionale la luce venga data da quella particolare energia. 

Influenza più persone possibili, a partire dai tuoi familiari e amici, e impegnati ad essere Felice e in Pace con te stesso e gli altri.

Quel mondo ideale che hai visualizzato anche per pochi secondi potrebbe diventare reale fra qualche anno se incominci da te, dalla tua famiglia e dai tuoi amici. Più siamo e più diventerà facile.

E un giorno potrai raccontare che un tempo vivevi da schiavo in una Repubblica fondata sul lavoro.

Un abbraccio e un sorriso!

Stefano Denna