Lavoro da 7 anni nel mondo della crescita personale, i miei clienti sono mediamente imprenditori e professionisti che vogliono più risultati in quello che fanno. Solitamente però lo scetticismo regna sovrano rispetto a quello che io e i miei colleghi facciamo.

Qualcuno ha avuto esperienze di network, dove una parte della formazione canonica viene usata per vendere questo o quell’altro prodotto e magari anche nel giusto modo. Niente di male ma non è quello che io faccio. Qualcun altro ci associa a forme strane di club o peggio ancora collega la nostra figura a Scientology o sette varie ed eventuali, niente di più sbagliato e lontano da quello che facciamo. E poi ci sono quelli che giustamente ci/mi chiamano Coach.

L’appellativo è corretto, se per Coach si intende colui che ti guida verso un risultato. Ma io non credo nella figura del Coach!

Si lo so, suona strano, perché potresti pensare “Ma come, è il tuo ruolo e non ci credi? È un contraddizione in termini!!”. La verità però è che io non credo nella figura del Coach per come viene spesso intesa ed interpretata, ecco perché:

 

1 – Nessuno può fare qualcosa al posto tuo.

Talvolta ci si rivolge al Coach perché faccia per me qualcosa che io non so fare, o che ho deciso di delegare a un professionista. Magari per gestire meglio il mio Team o la mia azienda o essere più performante. Allora mi affido a qualcuno che ritengo competente o che mi convince abilmente di esserlo, perché mi aiuti a decidere, motivi il mio Team o mi aiuti a guidare me stesso, insomma, mi alleggerisca il carico di cose da fare, una spalla sulla quale poggiarmi. La verità però è che: non puoi sottrarti ai tuoi doveri, non puoi cercare scorciatoie, alcune cose DEVI farle e non c’è via di scampo. È oggettivamente bello, piacevole e in effetti dà un grande sollievo affidarsi a persone esperte che possano, forse in alcuni contesti, decidere per te ma… non assumersi la responsabilità delle proprie scelte è quanto di più lontano possa esserci dalla crescita personale e professionale.

Alcune decisioni sono impegnative e a volte chiedere “aiuto” è la via più semplice e forse anche utile. C’è però una grande differenza tra chiedere aiuto e riporre nelle mani di qualcun altro i propri risultati. Qualcuno a volte mi chiede un coach per motivare il suo team. Bene, ma poi, quando il coach sarà andato via, se non impari tu a gestire il tuo Team, se non impara il team stesso a creare i presupposti per funzionare in autonomia, come pensi di cavartela?

“Beh sì ma io delego, a ognuno il suo lavoro, non faccio mica il motivatore io!! Chiamo qualcuno del mestiere e lo faccio fare a lui!!” Ok, ok, a ognuno il suo, giusto. Solo che devi decidere se affidarti alle mani di un esperto per tappare momentaneamente un buco (sappi però che tra qualche mese saremo punto e a capo e dovrai chiamarlo ancora) oppure chiedere a dei professionisti di spiegarti come guidare efficacemente un team una volta per tutte.

 

2 – Se non hai le abilità, le competenze necessarie o la voglia di acquisirle, nessun Coach potrà fare molto per te.

Il Coach può essere il più bravo sulla faccia della terra, ma se ti mancano alcune competenze, alcune abilità, alcune conoscenze oggettive… essere motivato, saper guidare te stesso, comunicare efficacemente ecc. non basterà!

“Ma io ho le competenze, figurati! Faccio questo lavoro da un trilione di anni!”. Vero, non so però se ti sei accorto che il mondo è cambiato, il mercato è cambiato, il modo di lavorare è cambiato e i risultati non sono gli stessi di sempre a parità di impegno. Per cui, per quanto tu sia esperto nel tuo campo, o continui a studiare, a formarti senza sosta o…sei destinato a “morire” professionalmente… O in alternativa a raccogliere le briciole.

Chiaro che vale anche il contrario, se sei competente ma non sai come gestire alcune dinamiche, siamo al punto di partenza, ma… le tue competenze vengono prima di ogni cosa e quelle non le impari su un libro, e a volte neanche il campo pratico è sufficiente: si amico mio, bisogna studiare e studiare, formarsi e allenarsi e nessuno può farlo per te.

 

3 – Nessun Coach può dirti cosa devi fare e darti il giusto consiglio.

Diciamoci la verità: a volte gli impegni, le responsabilità, gli affanni della vita sono davvero troppi e l’idea di avere qualcuno che ci indichi la “giusta via”… è davvero un bel sollievo! Ma il lavoro è tuo, la vita è tua, le scelte spettano a te e no, non puoi delegare alcune cose, quelle che contano davvero spettano a te soltanto Anche perché l’esperienza acquisita nel tuo lavoro, nella tua azienda, le hai tu e non certo il tuo Coach per quanto meraviglioso possa essere. Solo che se non sai come gestire efficacemente alcune cose, te stesso in primis ad esempio (l’efficacia è determinata da un solo parametro: il risultato finale), devi conoscere cose nuove, allenare il più possibile le tue competenze, saperle guidare nella direzione che hai scelto con metodo e strategia.

 

4 – Non ti serve un Coach che ti dica cosa fare ma qualcuno che te lo faccia fare.

Conoscere le cose serve a poco se poi non le applichi. Conosco davvero tanta gente che in teoria conosce tutto. Magari ha fatto un sacco di corsi e conosce a menadito tutte le tecniche del mondo. Sa cosa bisognerebbe fare, ma… tra il dire e il fare, c’è di mezzo: il fare! Non hai bisogno di qualcuno che ti dica cosa fare ma di un processo che ti permetta di allenare comportamenti e strategie nuove.

Il processo va creato e solo quello ti permetterà di avere un sistema che funzioni e che ti porti i risultati che vuoi. Quindi no, non ti occorre il Coach che ti dica cosa fare perché lui tutto sa e tutto può (non è così, del tuo lavoro tu sai molto più di lui), ma un bravo allenatore che ti aiuti a creare quel processo, che ti guidi per vedere le cose dall’esterno e verificare se la TUA strategia è funzionale a ottenere quello che vuoi davvero.

 

5 – Non hai bisogno del Personal Coach e delle sedute individuali, “perché così lavoro meglio”.

Non so quanta gente spesso mi chieda: “Il percorso con tutti gli altri non mi interessa, possiamo fare solo incontri individuali?” L’ultima volta a chiedermelo è stato un importante imprenditore di fama nazionale, disposto a spendere qualunque cifra per avere il suo personale Coach. Certo io ci avrei guadagnato benone, ma lui no, perché per quanto io possa essere brava, né io né nessun altro al mondo può sottrarsi a cose che solo lui può gestire e DEVE imparare a fare. Per questo occorre un processo che gli insegni alcuni aspetti fondamentali, che glieli faccia allenare e che solo dopo, con l’aiuto di un esperto, possa calibrare al meglio su se stesso. “Sì ok, ma io non posso fare questo processo individualmente con il mio Coach?”. No, se vuoi davvero che il tuo percorso sia efficace. Il confronto con gli altri ci permette di far arrivare le cose in modo differente e molto più efficace nel tempo.

 

6 – Nella vita non conta quello che SAI ma quello che FAI con quello che sai.

Quanto applichi di tutto ciò che hai appreso, letto, conosciuto, sperimentato? Qualunque sia la risposta: Non è abbastanza! Puoi fare di più e non perché “se vuoi puoi” ma perché la tua mente ha bisogno di creare nuovi processi, nuove sinapsi, nuove abitudini comportamentali. Di gente che “le sa tutte” ce ne sono fin troppe, se vuoi essere tra quelli leggi più che puoi, confrontati e ascolta i consigli dei tuoi mentori.

Prima di diventare abile davvero occorre tanto allenamento pratico, allenamento di quelle nuove strategie che hai capito ma che… ancora non ti appartengono davvero e che per farle tue, devi ripetere finché una parte di te non le farà in automatico con totale naturalezza. Solo questo ti potrà condurre a risultati nuovi e migliori. Se vuoi risultati reali, cambiamenti duraturi… allora studia davvero, impara alcune cose e ALLENALE!! SOLO l’allenamento dopo l’apprendimento, crea RISULTATI nuovi e VERI.

 

In conclusione, non credo nei Coach per come spesso vengono considerati. Lui non può e non deve sostituirsi a te, alla tua mente, se accade c’è qualcosa che non sta funzionando. Credo piuttosto nei percorsi, nelle palestre dove impari qualcosa, lo alleni fino a farlo tuo. All’interno di questo, credo in quella figura che coadiuva il percorso, guardando dall’esterno la situazione, con le competenze e la professionalità giuste, ti aiuti a valutare altri aspetti e ti guidi a prendere le tue decisioni, a scegliere le tue strategie e ad agire con determinazione. È per questo che il programma che utilizziamo da 9 anni, in 19 città italiane, ha così tanto successo tra i nostri corsisti, perché tiene ben conto di questo principio.

Ricorda: il compito del Coach è solo di supporto, il resto, amico mio, è nelle tue mani. 🙂

Gabriella Rania

Per approfondire queste tematiche, e conoscere più da vicino i nostri prossimi appuntamenti, naviga il mio sito-blog personale! Troverai contenuti utili da scaricare, immagini degli eventi e molto altro…!!