Gestire una squadra oggi è come giocare a calcio in un negozio di cristalli preziosi… Quando parlo di squadra mi riferisco prevalentemente a gruppi di lavoro, ma lo stesso discorso si può estendere a relazioni di ogni tipo. Chi lavora in team sa che non è facile il confronto né tantomeno trovarsi d’accordo su decisioni, scelte, direzioni.

Chi gestisce il team invece, è colui che ha il ruolo più impegnativo di tutti. È spesso preso di mira per errori commessi, perché da più spazio a uno più che ad un altro, perché le sue strategie a volte sono sbagliate, perché non da le indicazioni nella modalità più desiderabile eppure… Eppure chi gestisce il team, il Leader del caso, è colui che più di tutti (se è un Leader vero) sente la responsabilità sulle sue spalle. Sperimenta modi nuovi per rendere più efficiente il lavoro di tutti.

I tempi che corrono non sono dei più favorevoli per figure di questo tipo. I costanti e continui cambiamenti costringono a ingegnarsi, a trovare nuove soluzioni a problemi che fino a ieri venivano gestiti in un batter d’occhio e per i quali queste stesse soluzioni, oggi, non sono più risolutive. I Leader sono chiamati ad acquisire costantemente nuove competenze tecniche, comunicative e soprattutto emozionali se si è lungimiranti.

Ieri ogni leader di azienda poteva gestire il tutto, anche avvalendosi prevalentemente delle competenze tecniche: tutti erano felici e contenti. Oggi questa convinzione bisogna togliersela dalla testa, non può funzionare. La maggior parte dei problemi nasce proprio da qui: dall’incaponirsi nel mantenere vecchie strategie (che funzionavano e davano grandi risultati ) in un mondo completamente cambiato.

Nel terzo millennio sopravvive chi cavalca il cambiamento. Quando questo concetto entra finalmente in testa, purtroppo rimane spesso a livello superficiale: le persone cominciano sì ad apportare cambiamenti, ma non dove sarebbe più funzionale. Nei casi in cui la necessità più impellente diventa la gestione delle risorse umane, è utile ampliare la visione e… partire da più lontano!

Quando mi ritrovo con imprenditori e/o manager per fare un’analisi della situazione, nella maggior parte dei casi mi si presentano problemi tecnici, di risultati, di perdite. Ma quando chiedo se ne conoscono le cause, sono davvero pochissimi coloro che hanno la consapevolezza di cosa rispondere. Partendo dall’idea che il materiale umano è il bene più prezioso in generale (e di conseguenza anche di un’azienda), allora un Leader, un Imprenditore o un Manager non possono permettersi di non conoscere le leve che muovono ogni singolo elemento del proprio team, quali sono i loro bisogni… Insomma, non può funzionare!

Avere l’abilità comunicativa ed empatica di riconoscere l’attitudine di ogni elemento è la chiave più importante per “muovere” una Squadra. Riconoscere i talenti, le abilità, le debolezze ed essere strumento di evoluzione per loro, in automatico eleva la squadra. La quale, automaticamente eleverà l’azienda, innescando così un circolo virtuoso tale per cui i risultati non possono che risentirne positivamente.

Per fare questo un Leader oggi è chiamato a sviluppare abilità che ieri non erano necessarie e che, oggi, sono diventate priorità:

  • Abilità comunicative
  • Abilità emozionali
  • Abilità di coaching
  • Abilità di leadership

I più lungimiranti lo hanno capito da un pezzo e hanno investito per cavalcare l’onda del cambiamento e farsi trovare preparati. Molti altri si stanno “svegliando” ora perché la cosa si è fatta abbastanza urgente… Ma per tutti gli altri, rimangono i soliti buoni propositi che si rinnovano di anno in anno.

Peccato però che, per ogni anno che passa, i buoni propositi invece di aumentare si riducono sempre più… Continuare a sognare è rischioso, anche perché la soluzione c’è. Ma a volte si è troppo presuntuosi per rimettersi in discussione e acquisire ciò che serve per poter continuare a realizzare i propri sogni.

Rachele Di Bona

 

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“Comunicare…io, tu e gli altri… Creare e mantenere relazioni di successo”

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